Addio Philip Seymour Hoffman, poliedrico attore e promettente regista

La carriera di Hoffman è ricca di successi

Philip comincia a recitare da giovanissimo dimostrando subito la sue incredibili potenzialità di attore, alimentate da un profondo amore per la settima arte. Il successo arriva a partire dai primi anni 90 dove recita in film come Scent of a Woman e Getaway, diventando in poco tempo uno degli attori più ricercati sulla piazza. Registi quali i fratelli Cohen, Thomas Anderson e Spike Lee lo scritturano per i loro lavori e Philip non tradisce mai la fiducia in lui riposta, garantendo sempre recitazioni di altissimo livello.

Nel 2006 arriva la definitiva consacrazione con l’Oscar al miglior attore per Truman Capote – A sangue freddo di Brett Miller. Hoffman è ormai una star continua la sua cavalcata trionfale recitando in altri grandi film: Il Dubbio, The Master, I love radio rock, Le idi di Marzo, ecc… fino all’ultimo film: Hunger Games: La ragazza di fuoco.

Attore camaleontico e grande professionista, Philip Seymour Hoffman ha sempre accettato le sfide che gli venivano proposte, interpretando personaggi di ogni tipo, a volte pure scomodi e molto negativi come nei già citati Il Dubbio e The Master. Nel 2010 un’altra soddisfazione: nei nuovi panni di regista gira il suo primo film, Jack Goes Boating, svelando che pure dietro la telecamera il suo talento non era da meno a quello davanti.

La sua debolezza

Purtroppo Philip aveva un’unica grande debolezza: la droga e per la precisione cocaina ed eroina. Per tanti anni aveva lottato contro questo spettro, cercando di disintossicarsi più e più volte, aiutato dall’amore della moglie Mimi O’Donnell, compagna di una vita e madre dei suoi tre figli. Nell’ultimo anno una nuova ricaduta, fino al tragico epilogo di ieri.

La scomparsa di Hoffman così improvvisa e repentina è una tragedia, che oltre a quella umana
aggiunge quella del mondo dello spettacolo, che vede scomparire un nome sinonimo di qualità e di buon cinema.