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Oscar 2014: tutti i protagonisti e i vincitori

oscar 2014

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Hollywood – Sicuramente sarà ricordata come una delle meglio riuscite degli ultimi anni, la cerimonia di premiazione dell’86ª edizione degli Academy Awards, tenutasi ieri come di consueto al Dolby Theatre di Los Angeles. Condotta da una frizzante Ellen DeGeneres, che torna a presentare dopo 7 anni, la serata ha visto quasi tutti i pronostici della vigilia confermarsi e concretizzarsi anzitutto nel grande successo di Gravity, mattatore della serata che si aggiudica ben 7 statuette su 10 candidature, la maggior parte delle quali tecniche – spiccano quelle per migliori effetti speciali, miglior fotografia e miglior montaggio – ma anche quella per la migliore regia, andata al visionario Alfonso Cuarón, che vince anche in qualità di montatore.

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gravity

Agli Oscar 2014 vince il cinema impegnato

Ma è il cinema più impegnato che si conferma una certezza, in linea con la tradizione degli ultimi anni. Prevedibilmente 12 Anni Schiavo, film patrocinato da Amnesty International, vince il premio più ambito della serata, consacrandosi come miglior film, e riuscendo a portare a casa anche i premi anche per la migliore attrice non protagonista, andato all’emergente Lupita Nyong’o, e per la miglior sceneggiatura non originale a John Ridley.

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L’altro grande vincitore della serata è invece Dallas Buyers Club, difficile lungometraggio dalla genesi ancor più travagliata, che ripaga delle tante fatiche i suoi due principali attori: dopo i Globes, Matthew McConaughey e Jared Leto si confermano rispettivamente miglior attore protagonista e non protagonista. Ben preparati i discorsi di entrambi. Il primo ricorda il papà defunto ballando e poi ci svela il segreto per la straordinaria ascesa che la sua carriera ha visto negli ultimi anni: avere come eroe personale una versione di noi stessi più vecchia e più saggia che forse che non saremo mai. Il secondo ringrazia commosso la mamma, che da sola ha cresciuto lui e il fratello, insegnandogli a lottare sempre per i loro sogni; il pensiero va poi “a tutti i sognatori che vivono in Paesi come il Venezuela e l’Ucraina (…) ai 36 milioni di persone che hanno perso la battaglia contro l’Aids” e a “tutti quelli che hanno subito un’ingiustizia per quello che sono”, a cui Leto dedica il premio. Il film di Jean-Marc Vallée si è aggiudicato anche la statuetta per il miglior trucco e acconciatura, attribuito a Adruitha Lee e Robin Mathews.

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Menzione speciale alla migliore attrice protagonista Cate Blanchett che, dopo quella per The Aviator nel 2005, si aggiudica la seconda, meritatissima statuetta della sua carriera per l’interpretazione della splendida, intensa, regale e tragica Jasmine, riuscendo anche nel surclassare una magistrale Meryl Streep, arrivata alla sua 18^ nomination con I Segreti di Osage County (August: Osage County), menzionata e ringraziata poi, insieme alle altre “fellow nominee”, dall’attrice alleniana in un lungo ed appassionato discorso.

La Grande Bellezza in trionfo

la grande bellezza

Ma la serata ha avuto anche un momento tutto italiano: finalmente l’Oscar torna nel Bel Paese grazie alla monumentale Grande Bellezza firmata Paolo Sorrentino, il quale sale sul palco assieme ad un emozionatissimo Toni Servillo e al produttore Nicola Giuliano, lanciandosi in un buffo ed impacciato discorso:

“Grazie a Toni e Nicola, grazie agli attori e ai produttori. Grazie alle mie fonti di ispirazione, i Talking Heads, Federico Fellini, Martin Scorsese, Diego Armando Maradona. Mi hanno insegnato tutti come fare un grande spettacolo. Che è la base per il cinema. Grazie a Napoli e a Roma, e alla mia personale grande bellezza, Daniela e i nostri due figli. Sono molto emozionato, questa vittora era tutt’altro che scontata. Gli altri film erano forti, mi sento felice e sollevato”

Nello stesso momento, Twitter impazzisce e l’Italia si scatena a festeggiare l’ottavo regista italiano premiato con un Oscar .

Tracollano i film del disimpegno

Tra i grandi delusi, tornano a casa a bocca asciutta American Hustle, che arrivava forte di 10 nomination, e ovviamente (ed inspiegabilmente) The Wolf of Wall Street, che invece aveva collezionato 5 candidature, fra cui quella all’eterno deluso Leonardo Di Caprio. Entrambi i lungometraggi, con la loro estetica spregiudicata e la loro morale ambigua, erano forse troppo per i membri dell’Academy, che ai lustrini della superficie hanno finito per preferire una concretezza e sobrietà di fondo.

Il selfie di Ellen è record

Fra gli altri momenti clou della serata, il ‘selfie’ di Ellen De Generes con Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Jared Leto, Brad Pitt e Angelina Jolie, Maryl Streep, Julia Roberts, Kevin Spacey e Lupita Nyong’o che ha fatto impazzire Twitter: con 600mila retweet in mezz’ora – arrivato ormai a più di 2 milioni e mezzo – si aggiudica anch’esso un premio per aver stabilito il nuovo record di maggiore condivisione, strappando il precedente al “Four more years” tweettato da Obama per la sua rielezione il novembre scorso.

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Breve ma sentito anche il tradizionale video dell’Academy ‘In Memoriam’tributo a tutti gli artisti e i membri del mondo dello spettacolo che ci hanno lasciato lo scorso anno. Molti i visi che si susseguono, da Paul Walker a James Gandolfini fino a Shirley Temple Black e Philip Seymour Hoffman.

La Russia non partecipa

Nota a margine: fuori dalla costruita apparenza del red carpet, il primo canale statale russo ha “boicottato” la trasmissione, ufficialmente a causa dell’intenso flusso di notizie sulla crisi: “Ci sono molte notizie legate alla situazione in Ucraina e in Crimea e quindi il primo canale pensa che non sia importante mandare in onda per cinque ore la cerimonia degli Oscar, soprattutto nelle ore mattutine quando arrivano le maggiori novità“, si legge in una nota dell’emittente.
Di seguito, la lista completa con tutti i vincitori:

  • Miglior film: 12 anni schiavo (di Steve McQueen)
  • Miglior regia: Alfonso Cuarón (Gravity)
  • Miglior sceneggiatura originale: Spike Jonze (Her)
  • Miglior sceneggiatura non originale: John Ridley (12 anni schiavo)
  • Miglior attrice protagonista: Cate Blanchett (Blue Jasmine)
  • Miglio attore protagonista: Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club)
  • Migliore attrice non protagonista: Lupita Nyong’o (12 anni schiavo)
  • Miglior attore non protagonista: Jared Leto (Dallas Buyers Club)
  • Miglior film straniero: La grande bellezza (di Paolo Sorrentino)
  • Miglior film d’animazione: Frozen – Il regno di ghiaccio (di Chris Buck e Jennifer Lee, Walt Disney Animation Studios)
  • Migliore fotografia: Emmanuel Lubezki (Gravity)
  • Miglior scenografia: Catherine Martin e Beverley Dunn (Il grande Gatsby)
  • Miglior montaggio: Alfonso Cuarón e Mark Sanger (Gravity)
  • Migliori effetti speciali: Tim Webber, Chris Lawrence, Dave Shirk e Neil Corbould (Gravity)
  • Miglior canzone: Let it Go (di Kristen Anderson e Lopez e Robert Lopez – Frozen)
  • Miglior colonna sonora: Steven Price (Gravity)
  • Miglior sonoro: Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead e Chris Munro (Gravity)
  • Miglior montaggio sonoro: Glenn Freemantle (Gravity)
  • Migliori costumi: Catherine Martin (Il grande Gatsby)
  • Miglior trucco e acconciatura: Adruitha Lee e Robin Mathews (Dallas Buyers Club)
  • Miglior documentario: 20 Feet from Stardom (di Morgan Neville)
  • Miglior cortometraggio documentario: The Lady in Number 6: Music Saved My Life (di Malcolm Clarke e Nicholas Reed)
  • Miglior cortometraggio: Helium (di Anders Walter e Kim Magnusson)
  • Miglior cortometraggio d’animazione: Mr. Hublot (di Laurent Witz e Alexandre Espigares)

Di seguito il video del discorso di Matthew McConaughey

Per vedere tutte le foto della serata clicca qui!



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