Giovedi, 18 aprile 2024 - ORE:01:00

Interstellar: Nolan si spinge verso l’infinito e oltre

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Cerchiamo di venirne a capo: i pro e i contro di Interstellar

Dopo una lunga attesa fatta di trailers spettacolari e rumors di ogni genere sulla trama portando l’hype oltre ogni immaginazione, finalmente è uscito il tanto atteso nuovo film di Christopher Nolan: Interstellar.

Come era logico aspettarsi si è scatenata una vera propria guerra tra chi innalza altari al capolavoro e chi invece grida al flop. Vista la complessità del film e degli argomenti che offre, un giudizio esauriente non sarà facile ma con con calma proverò ad analizzare questo ennesimo caso mediatico.

La trama

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In un futuro non molto distante, il nostro pianeta Terra è devastato da tempeste di sabbia e da un batterio che sta uccidendo progressivamente ogni coltura agricola; il pianeta ha quasi finito le risorse necessarie per garantire la sopravvivenza dell’umanità.

Per tentare di fronteggiare la terribile malattia delle piante, gran parte della popolazione mondiale è stata costretta ad abbandonare le rispettive professioni per dedicarsi all’agricoltura nel disperato tentativo di accumulare risorse alimentari. A fare le spese dell’agricoltura coatta è stato anche Cooper (Matthew McConaughey) che da pilota/ingegnere della NASA si è ritrovato a seminare granturco poichè tutte le spese ritenute non necessarie sono state abbattute e l’esplorazione spaziale non faceva eccezione.

Cooper,  rimasto vedevo anni prima, vive nella sua fattoria insieme ai due figli Murphy (Murph per gli amici), la più piccola, Tom, il maggiore e il suocero Donald, rimasto con lui dopo la morte della figlia. Un evento inspiegabile però interrompe la triste routine della vita dell’ex pilota. Murph infatti sostiene che un “fantasma” faccia cadere degli oggetti in camera sua apparentemente in modo casuale, ma non è così.

Dopo essere rientrato di fretta a casa a causa dell’ennesima violenta tempesta Cooper nota che nella cameretta della figlia è presente un campo gravitazionale del tutto autonomo che ha fatto si che si formassero delle linee di sabbia sul pavimento. Con un lampo di genio l’uomo capisce che si tratta di un messaggio in codice binario ed una volta decifrato rivela delle coordinate per un luogo non molto distante da casa sua. Spinto dal desiderio di capire di scoprire il mistero Cooper si dirige al punto individuato sulla mappa accompagnato da Murph, che pur senza permesso non intende lasciare partire il padre da solo.

Giunti sul posto i due scoprono una base segreta di proprietà della NASA, per la precisione l’ultima base attiva dell’agenzia. A dirigerla c’è una vecchia conoscenza di Cooper, il professor Brand (Michael Caine) impegnato nell’impresa più grande mai intrapresa dalla NASA: tentare di salvare quel che resta dell’umanità.

Diversi anni prima vicino a Saturno fu rilevata la presenza di un wormhole: un passaggio per un’altra galassia, una parte dell’universo dove trovare forse un nuovo pianeta da colonizzare. Con gli ultimi fondi rimasti dunque la NASA progettò di spedire un gruppo di dodici scienziati nella nuova galassia, uno per ogni pianeta scoperti con precedenti lanci di sonde esplorative. Dai dati rilevati solo tre scienziati segnalarono come abitabile pianeta dove erano capitati: il Dr. Miller, il Dr. Edmund e la mente a capo del progetto il Dr. Mann (Matt Damon).

A Cooper dunque viene chiesto di fare da pilota per la missione di recupero dei tre scienziati rimasti perchè “Loro” l’hanno scelto. Poichè infatti un wormhole non nasce da solo il team di scienziati crede che entità di natura non meglio specificata stiano in qualche modo invitando l’umanità a tentare l’impresa.

Il piano A prevede che il dottor Brand trovi un modo per trasportare la restante umanità sino alla nuova galassia, il piano B invece consiste in bombe di ripopolamento (embrioni congelati) coi quali far nascere una nuova popolazione sul nuovo pianeta. A rendere tutto più difficile vi è la presenza di un buco nero denominato Gargantua che altererà le leggi dello spazio e del tempo. Il viaggio di pochi anni di Cooper si tramuterebbe sulla Terra in svariati decenni e l’uomo potrebbe non vedere mai più la sua famiglia o peggio l’umanità stessa, ma è consapevole che se non accetterà la generazione dei suoi figli sarà l’ultima di sempre.

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Così, nonostante la disperata richiesta della figlia di non partire, il pilota alla guida della nave Endurance parte per l’ardua missione insieme alla biologa Amelia (Anne Hathaway), figlia di Brand, gli scienziati Doyle e Romilly e i due robot di supporto TARS e CASE.

Il viaggio di Cooper, che è desideroso di sapere anche chi sono “Loro”, andrà aldilà di qualsiasi altra impresa che l’uomo abbia mai compiuto, aldilà della nostra galassia, dello spazio e del tempo e delle dimensioni della nostra realtà. Nel frattempo sulla terra, Murph diventata scienziata collabora col Dr. Brand nella sua ricerca, ritenendo sempre più remota la speranza di rivedere suo padre.

I pro e i contro del film che spaccato la critica

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Interstellar è un film complesso sia dal punto di vista narrativo che da quello dei temi scientifici trattati. I continui salti dalle vicende di Cooper nello spazio a quelle di Murph sulla Terra possono aver fatto storcere il naso a molti che hanno trovato troppo frammentaria la narrazione, ma personalmente non mi ritrovo tra questi pareri, anzi le quasi tre ore del film per me sono passate senza essere mai preda della noia.

Se c’è qualcosa che non va nello script possono essere alcuni dialoghi troppo magniloquenti e fin troppo costruiti soprattutto quelli del Dr.Brand e di Michael Caine.

Per quanto riguarda i temi scientifici le critiche mosse sono l’inesattezza di molto di ciò che viene mostrato sul grande schermo riguardo al viaggio tra le galassie e quello temporale e per alcuni elementi che restano parzialmente irrisolti. Ad esempio: come é possibile resistere al freddo del pianeta del Dr.Mann se pure le nubi sono ghiacciate? Oppure, qual’é il preciso funzionamento delle bombe di ripopolamento?

Nolan però è un narratore figlio di Hollywood, un regista che vuole raccontare una storia più che dare un’analisi perfetta di ogni elemento scientifico che presenta. Non scordiamoci che sia per l’ispirazione che per la realizzazione si è avvalso della collaborazione di Kip Thorne, astrofisico di fama mondiale e uno dei maggiori esperti di relatività generale.

Proprio grazie al suo aiuto è stato possibile realizzare le incredibili sequenze nello spazio e ricreare il più fedelmente possibili quelle del wormhole, del buco nero e del Tesseratto. Uno spettacolo che lascia più volte senza fiato soprattutto quando sottolineato dalla meravigliosa colonna sonora di Hans Zimmer.

Anche il tema dell’amore che trascende il tempo e lo spazio nell’ottica di narrare una storia assume una sua dimensione anche se può apparentemente cozzare con l’amalgama di concetti scientifici che vengono presentati.

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Per quanto riguarda le prove attoriali su Matthew McConaughey e Anne Hathaway il mio parere è positivo. Sia il neo premio Oscar che la talentuosa attrice interpretano due personaggi estremamente umani, coinvolti in un qualcosa che è infinitamente più grande di loro. Due prove attoriali più che sufficienti anche se non eccezionali.

Bene anche Jessica Chastain nel ruolo di Murph adulta. Parlando invece del Dr. Mann e della parte di Matt Damon in effetti è il punto della trama più “debole” inserito per dare un qualche vero antagonista al film dato che sempre di blockbuster si tratta.  Questo clichè era in un certo senso necessario. Un po’ sottotono anche Michael Caine che come Damon è nel cast più per il nome che per l’apporto filmico.

Interstellar non è probabilmente né il capolavoro definitivo che doveva annichilire 2001 Odissea nello spazio (perchè va sempre tirato in ballo?) né il miglior film di Nolan, ma solo, si fa per dire, un bel film.

Ciò che invece va sottolineato è il coraggio di questo regista di osare sempre di più, osare a tal punto da rischiare di essere tracotante nella sua voglia di spingersi sempre oltre i suoi limiti, sfidando anche le grandi Major.

Christopher Nolan, che vi piaccia o meno, oggigiorno è uno degli ultimi registi con le palle e questo non è poco.



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