Mercoledi, 9 ottobre 2024 - ORE:18:43

Insomnia: Angoscia nel Sole di Mezzanotte

Insomnia

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“Tu ed io dividiamo un segreto: sappiamo quanto sia facile uccidere qualcuno”

Insomnia è un Thriller/poliziesco del 2002 diretto da Christopher Nolan, remake di un omonimo film norvegese del 1997. Immediatamente dopo a quel Memento che lo portò sulle prime pagine dei giornali di cinema  e che gli valse due nomination all’oscar, Nolan doveva dimostrare di non essere solo una delle tante meteore che circolano in questo ambiente. L’occasione  gli arrivò da Steven Soderbergh, che in veste di produttore gli affidò la regia di questo snervante ma affascinante Thriller con protagonisti Al Pacino e Robin Williams. Il regista britannico non poteva chiedere niente di meglio per lanciare definitivamente la sua carriera.

Will Dormer e Hap Eckhart arrivano a Nightmute, ma l’accoglienza non è delle miglioti

A Nightmute, Alaska, la diciassettenne Kay Connell viene ritrovata morta in circostanze misteriose. La polizia del luogo si trova in grave difficoltà nella ricerca del colpevole, così sul posto vengono mandati in aiuto due agenti della squadra omicidi di L.A: il veterano Will Dormer (Al Pacino) ed il suo collega Hap Eckhart. Ad accoglierli al piccolo aeroporto del paese trovano la giovane detective Ellie Burr (Hilary Swank). Ellie durante il viaggio verso la stazione di polizia della piccola cittadina si dimostra una grande ammiratrice di Will, considerato una leggenda nella polizia per la mole spropositata di casi difficili che è riuscito a chiudere con successo.

Alla centrale  Dormer ed Eckhart reincontrano una vecchia conoscenza, Charlie Bubbles, loro ex collega a Los Angeles ed ora capo della polizia di Nightmute. L’uomo è sorpreso dal fatto che tra tutti gli agenti abbiano spedito proprio loro e domanda se la loro scelta sia derivata dall’indagine che gli affari interni stanno svolgendo su di loro. Le accuse rivolte ai due sono di aver falsificato delle prove per inchiodare un uomo accusato di pedofilia che altrimenti sarebbe stato rilasciato. Entrambi sono turbati ma mentre Will sostiene che tutta la faccenda si sgonfierà, Hap è invece molto pessimista. Bubbles archivia per il momento l’argomento e conduce i due a conoscere l’intera squadra. Dormer finite le presentazioni chiede di poter esaminare il corpo della giovane vittima.

Il caso della diciassettenne Kay uccisa brutalmente

L’anziano poliziotto da prova delle sue elevate capacità deduttive solo osservando il cadavere della ragazza, morta perchè picchiata brutalmente. Capelli acconciati ed unghie curate post mortem, l’assassino conosceva molto bene la vittima ed in più con fredda lucidità ha agito così per non lasciare traccie che riconducessero a lui. Il colpevole ha superato con troppa facilità il limite, ergo questo potrebbe essere solo il primo degli innumerevoli delitti che potrebbe compiere. Poiché non c’è tempo da perdere Ellie, Will ed Hap si dirigono all’abitazione della vittima alla ricerca di ulteriori indizi.

A casa di Kay la squadra trova diverse foto strappate della ragazza insieme alla sua amica del cuore Tanya ed un vestito molto costoso che di certo non poteva esserle stato regalato dal suo ragazzo liceale Randy. La giovane intratteneva forse una storia clandestina con un uomo più vecchio e dunque il giovane preso da un impeto di gelosia potrebbe averla uccisa. Will vorrebbe andare subito ad interrogarlo ma è tempo di recarsi in albergo. Infatti a causa del Sole di mezzanotte la notte non scende mai durante l’estate artica, ingannando sull’ora chi non vi è abituato. La sera a cena, Hap confessa a Dormer che è sua intenzione patteggiare con gli affari interni per l’accusa della produzione di prove false causando rabbia e turbamento nel collega che teme che tutti i suoi casi siano  riesaminati. L’anziano detective tormentato dal pensiero che tutto il suo lavoro vada in fumo non riesce a prendere sonno, torturato in più dalla luce che non lascia mai spazio al buio.

Il giorno successivo Will ed Hap si recano al liceo di Nightmute per interrogare Randy. Il ragazzo prova a fare duro ma Dormer non ci mette molto a smontarlo dato che sapeva oltretutto che picchiava la fidanzata, ma il detective non è convinto sia lui il colpevole, bensì l’amante misterioso, di cui purtroppo non ottiene il nome. Fortunatamente la svolta arriva con il ritrovamento dello zainetto della vittima in un capanno da pesca nei boschi. Al suo interno i poliziotti trovano il diario di Kay e un libro di Walter Finch, scrittore locale di gialli. Su proposta di Will lo zaino viene riposizionato nel capanno per attirare in una trappola l’assassino.

La situazione crolla: la morte di Hap

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L’imboscata è pronta e non appena il sospetto è visto entrare nell’edificio l’intera squadra si muove per catturarlo. A causa di un rumore improvviso però l’uomo si accorge della loro presenza e si da alla fuga, sfruttando la fitta nebbia che è calata nel frattempo. Durante l’inseguimento che ne segue uno degli agenti viene ferito e Dormer ferisce mortalmente Hap scambiandolo per l’omicida. Preso dal panico Will raccoglie la pistola abbandonata dal fuggitivo e racconta agli altri che è stato il criminale a sparare al collega uccidendolo. Il detective è distrutto da quanto è accaduto, dilaniato dal pensiero di aver causato la morte del suo amico, ma la situazione precipita ulteriormente quando durante l’ennesima notte insonne riceve una telefonata. All’altro capo del filo si trova infatti l’assassino (Robin Williams) che rivela di aver visto Will sparare ad Hap e promette di non parlare se il poliziotto lo aiuterà a sviare i sospetti verso un altro bersaglio: Randy.

L’insomnia di Dormer

Quello che sembrava un caso ormai prossimo alla conclusione si trasforma per Dormer in un incubo ad occhi aperti. Il detective accetta infatti la proposta dell’omicida, ma continua a ricercare la verità per poterlo incastrare alla prima occasione. Inizia dunque una terribile sfida di intelligenza e nervi tra il criminale e l’anziano poliziotto costretto nello stesso tempo a combattere contro il rimorso ed il senso di colpa. Contemporaneamente Ellie conduce una sua personale indagine sulla morte troppo sospetta di Eckhart.

insomniaInsomnia: un film di sostanza ricco di tensione

Nolan non delude le aspettative, Insomnia è un Thriller  affascinante che nonostante una partenza quasi in sordina guadagna costantemente di ritmo e profondità. L’aspetto più interessante del film è sicuramente lo scontro non fisico ma bensì psicologico tra  Dormer e l’assassino, che danno vita ad una vera e propria partita a scacchi dove ogni singola mossa può cambiare l’esito della partita. Scelta sicuramente vincente perché differenzia la pellicola dagli altri esponenti del genere e perché la sapiente regia ed il grande cast riescono nonostante l’assenza di numerose scene d’azione e tenere sempre altissima la tensione e l’attenzione del pubblico.

Parlando degli attori dunque la triade da oscar dei protagonisti risulta una certezza. Hilary Swank pur in un ruolo che la mette  in secondo piano rispetto ai due mattatori Pacino e Williams, da una grande prova di cinema interpretando un personaggio molto bello per la sua umanità. Williams invece sembra trovarsi molto a suo agio nell’interpretare un antagonista freddo e lucido nella sua brutale follia, risultando davvero inquietante. Infine Al Pacino tocca qui delle vette recitative che lo confermano ulteriormente come leggenda del cinema. Pacino trasmette con tutto se stesso la sofferenza fisica e psicologica affligge il protagonista ma anche tutta la rabbia e l’energia richieste invece per le scene più concitate. Un lavoro da enciclopedia della recitazione.

Sul piano tecnico Nolan non sbaglia un colpo e non si risparmia nei primi piani, sapendo bene di cosa sono capaci gli attori che sta filmando. Coglie infatti ogni singola espressione e movimento del volto, enfatizzando così i meravigliosi dialoghi. Plauso anche alla fotografia e alla colonna sonora, essenziali per l’ottima resa dell’atmosfera.

Insomnia lanciò il regista britannico verso il successo globale e resta in aggiunta un poliziesco di rara bellezza e complessità che mostra in più che non è solo del buio che dobbiamo aver timore, ma che anche nella luce più splendente si può annidare la malvagità.



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