Martedi, 23 aprile 2024 - ORE:12:35

‘Come un tuono’ è un fulmine a ciel sereno!

Come un tuono“Se corri come un fulmine, ti schianti come un tuono!”

E’ proprio una tempesta esistenziale quella che il giovane quanto talentuoso regista americano Derek Cianfrance ci racconta nel suo ultimo film Come un tuono, da una settimana nelle sale italiane con poco più di 200 copie e vera sorpresa al botteghino.

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Con il nome originale di “The place beyond the pines”, traduzione dalla lingua mohawk del nome della cittadina dove sono ambientati i fatti,  Schenectady, il lungometraggio, scritto dal regista in persona, parte come la storia di Luke il Bello, interpretato da un Ryan Gosling sempre più magistrale, e non solo in parti che ormai potrebbero sembrare quasi famigliari. Handsome  Luke è infatti un motociclista scapestrato e misterioso, con molti punti di contatto con pilota di Drive, la cui maledetta sorte lo porta a fare i conti con le conseguenze delle sue azioni in modo del tutto imprevisto ed imprevedibile. Infatti, dopo aver scoperto di aver avuto un figlio dalla sua ex fidanzata (Eva Mendes) si farà addirittura criminale, nel tentativo di donargli una vita migliore. E’ a questo punto che la sua storia si intreccia a quella di Avery Cross (un buon Bradley Cooper purtroppo non al suo meglio), un altro uomo che si vuol fare da sé, padre e poliziotto istruito ricco di sogni e ideali, ma che presto si scontrerà con la dura realtà in cui si trova a vivere. Fino a qui potrebbe forse sembrare una storia piuttosto comune, ma Cianfrance alza il tiro con un’ellissi temporale di 15 anni a seguito della quale veniamo catapultati senza preavviso nelle vite dei figli di questi due uomini, scorgendovi un filo rosso che drammaticamente lega i loro destini a doppio filo.

Un poetico quadro antropologicocome-un-tuono-eva-mendes-preoccupata-in-una-scena-del-film-268249

Un progetto ambizioso per il regista dello strepitoso Blue Valentine, il quale, nonostante sia solo al suo terzo lungometraggio (e il primo non è neppure stato distribuito in quanto giudicato poco fruibile commercialmente) ha saputo portare avanti la pellicola con grande valore, facendola evolvere senza cadere mai nella banale retorica. Sfortunatamente la vena poetica tutta americana sotto sotto c’è, basti osservare la caratterizzazione un po’ stereotipata di Romina, il personaggio interpretato comunque in modo molto efficace da Eva Mendes, ma è un elemento sopportabile che, anzi, arricchisce il quadro antropologico della vita in una comune cittadina di provincia americana.

Di più. Ci troviamo di fronte ad un film che aspira a farsi documento epico, nell’estetica e nei contenuti,  le cui stesse riprese sono abilmente finalizzate allo scopo. I movimenti di macchina sono angusti e calcolatissimi, con un forte gusto per il particolare. Come nel sopracitato Blue Valentine, la camera stringe sempre sui personaggi, attirando la nostra attenzione su di loro, sui loro volti, i loro gesti, e quindi sui loro stati d’animo, quasi ‘dimenticando’ il paesaggio, a volte più evocato che descritto. Esempio calzante ne è il magnifico inizio, incantevole piano-sequenza girato a spalla con una magistrale carrellata a seguire durante la quale accompagniamo Gosling attraverso il parco divertimenti fino al  “globo della morte”, e da lì, proprio come da uno spioncino, lo guardiamo abbagliati mentre gira impazzito in sella alla sua moto.

Caratteristiche tecniche

Assolutamente degna di nota è la musica, una vera chicca composta per l’occasione da Mike Patton, leader dei Faith No More, e grazie alla quale ci vediamo restituite completamente intatte ed immutate quelle atmosfere emozionali rese così realisticamente anche dalla straordinaria fotografia di Sean Bobbitt, il quale pare abbia addirittura provato a girare alcune scene all’interno del globo della morte, prima di rinunciare dopo essere stato investito ben due volte .

24254-come-un-tuonoUn film nuovo su antichi temi

Fondendo noir, poliziesco e melodramma con una spiccata tendenza documentaristica, Come un tuono è destinato a diventare un cult anche per aver inaugurato un genere tutto suo, nuovo ma allo stesso tempo conosciuto. Ponendosi come atto di denuncia completamente privo dei soliti giudizi, in cui bene e male si invertono e si confondono, vita e morte si intrecciano, il film ben presto viene trasformandosi proprio davanti ai nostri occhi in una grandiosa epopea familiare, forse rimembra della lezione delle grandi tragedie greche, la quale, snodandosi attraverso due generazioni cerca di far luce nel complicato rapporto padre-figlio, in ciò che esso lascia, scritto nel sangue e, in questo caso, con il sangue, destinato ad essere portato avanti anche contro la volontà, oltre la vita, come una traccia indelebile.



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