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Magical Mystery Tour, i Fab Four in digitale

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Più che  film è una serie di sketch legati tra loro dalla sola colonna sonora, tratta dall’omonimo cd ”Magic Mystery Tour”, che accompagna incessantemente le avventure dell’allegra banda al seguito dei Fab Four. Un gruppo bislacco, composto da donne esageratamente grasse, suonatrici di fisarmoniche, bambini e ovviamente Ringo, John, Paul e George, parte per un mystery tour, una tipo di gita diffuso nell’Inghilterra degli anni Sessanta in cui la meta era nota solo ed esclusivamente all’autista.

Magical Mystery Tour è il terzo film dei Beatles dopo Hard day’s Night del ’64 e Help! del ’65. Il film non passò nelle sale cinematografiche ma fu mandato in onda direttamente del 1967 dalla BBC il giorno di Santo Stefano, fu trasmesso in bianco e nero e questo non rese giustizia all’esplosione di colori del film. Fu bollato come pretenzioso e scombinato dalla critica, tuttavia lo stesso Steven Spielberg ne parla come un film da tenere veramente in conto. Il 26 Settembre 2012 è l’unica data italiana nella quale poter vedere il film restaurato in Hd e Dolby 5.1, a cura di Nexo Digital, Emi, e Apple Film.

La prima parte del film è dedicata alla documentaristica e alla spiegazione della nascita del Magic Mystery Tour. Siamo nel 1967 e  Paul McCartney ha un’idea per rinsaldare il gruppo che dopo la morte del loro manager Brian Epson minacciava di sciogliersi, il lungometraggio è il primo e unico tentativo dei Beatles di girare un film in completa autonomia, dove loro stessi sono soggetti, produttori, registi se non che compositori dell’intera colonna sonora. Loro erano i registi, e lo hanno fatto a modo loro, in assoluta libertà. Durante le riprese non si vedono né polizia né forze di sicurezza, eppure erano assediati dai fan quando giravano per le città. La gente  voleva salire sul bus, toccare e parlare con i quattro ragazzi più conosciuti del globo. Ma avevano un rapporto diretto con il pubblico e le persone, si sentivano a loro agio. Tutto sembrava circondato da un’aura di naturalezza e semplicità.

Il documentario viene poi interrotto da un’esplosione di colori,e la voce di Paul comincia a cantare. Il Magic Mystery Tour è iniziato. Il Beatle canta una delle sue canzoni più struggenti. The fool on the Hill. In quel momento si è catapultati totalmente in un’altra dimensione, si entra nel viaggio, ci sentiamo parte della comitiva, ne percepiamo lo spirito. La scena cambia bruscamente ed ecco Ringo Starr (interpretato da Ringo Starr stesso) che cammina di fretta accanto alla sua enorme zia (Jessie Robins), con cui litiga continuamente. Si devono affrettare o perderanno la gita. Salgono su un bus dai colori psichedelici che porterà la comitiva attraverso tutta l’Inghilterra meridionale, alla guida ci sono l’allegro Jolly Jimmy Jhonson, per gli amici solo Jimmy Jolly, e l’adorabile Wendy Winters. Lasciata Liverpool alle spalle, l’atmosfera tra i sedili si distende, ci sono una serie di scenette buffe, al limite del grottesco che vedono un nano che si infatua di un bella ragazza e John che gioca con un bimbo. Ringo e la zia continuano imperterriti a litigare finché Mr. Bloodvessel, un personaggio strambo che crede di essere l’autista, si infatua della donnona. Da qui una serie di sequenze molto tenere, ma comunque buffe.

Il viaggio procede, ci sono spettacoli, tra cui quello celebre della Bonzo Dog Doo-Dah Band che si esibiscono con Death Cab For Cutie accompagnata da un sensuale spogliarello. Forse l’unica scena minimamente equivoca, e quindi clamorosamente censurata, in un viaggio che sembra più una gita per ragazzi che un tour di persone adulte. Ma è proprio questa la magia del viaggio, per i passeggeri tutto è un gioco, i rapporti diventano più semplici, diretti e sinceri. Situazioni comiche si alternano a invenzioni psichedeliche e no-sense, caratteristiche che all’epoca apparivano molto all’avanguardia (con accezione lievemente dispregiativa) ma che oggi fanno del film un prodotto ad arte. L’assenza di sceneggiatura ha fatto in modo che le varie scene fossero indipendenti le une dalle altre, si va dalla sequenza della maratona che degenera in una gara automobilistica sfrenata ai sogni, un affastellarsi di immagini e personaggi che frastonano lo spettatore.

La musica che accompagna il viaggio è tutta targata Beatles, in particolare sono le canzoni del lato A del Cd Magical Mystery Tour, quindi  Magical Mystery Tour; The Fool on the Hill; Flying; I Am the Walrus;Blue Jay WayYour Mother Should KnowHello; Goodbye (titoli di coda).

                                                                                           Qualche curiosità:

Ringo e paul sono i più attivi all’interno del videlclip, John e Georg se ne stanno più in disparte, come a rappresentare la parte più spirituale e silenziosa del viaggio;

Le immagini delle nuvole su cui scorrono le note di Flying furono girate da Stanley Kubrik per il suo film 2001: Odissea nello spazio, ma non vennero mai utilizzate dal regisa;

Il film è l’unica possibilità che si ha per vedere dal vivo l’interpretazione di I Am the Warlus;

Il video di The fool on the hill è girata sulle colline di Nizza.



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