Mercoledi, 9 ottobre 2024 - ORE:17:58

Golazo! 5 celebri film sul calcio

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5 film sul calcio

Da qualche giorno sono cominciati i mondiali di calcio 2014  in Brasile, la terra del futebol. Maniaci del gioco del pallone ma anche tifosi occasionali di tutto il mondo si radunano davanti agli schermi per tifare le rispettive nazionali ed applaudire (o criticare) i propri beniamini in un clima estremamente euforico nonostante le polemiche scaturite nel paese carioca sull’organizzazione del colossale evento. Ma che rapporto ha avuto il cinema con lo sport più amato al mondo?

Eccovi 5 esempi di film sul mondo del pallone!

Goal! & Goal II: Vivere un sogno (2005/2007) 

1

Goal! racconta la storia di Santiago Muñez, un giovane immigrato messicano che vive in California con il padre. La grande passione del ragazzo è il calcio, sport nel quale eccelle grazie al suo talento. Durante una partita della squadra amatoriale in cui gioca, uno scout del New Castle United lo nota e gli propone di tentare fortuna tra i professionisti in Inghilterra. Santiago nonostante il secco no del padre alla partenza riesce ad imbarcarsi per l’Inghilterra con l’aiuto dell’anziana nonna. Dopo mille peripezie Santiago viene tesserato dal club inglese e scala le gerarchie fino a giungere in prima squadra, aiutato dal compagno Gavin Harris, scapestrato campione, e della ragazza di cui si innamora, l’infermiera Roz. Il ragazzo con i suoi colpi di classe sarà la chiave del New Castle per l’accesso alla Champions League.

Nel secondo capitolo invece Santiago dopo l’esperienza in Inghilterra viene acquistato dal Real Madrid, club che si è aggiudicato anche il cartellino del suo compagno di squadra Gavin Harris. A Madrid però le cose non partono nel migliore dei modi. Il calciatore scopre di avere un fratellastro che vive li con la madre che non ha mai conosciuto, un grave infortunio lo blocca per diverso tempo e come se non bastasse una sua foto con una bella giornalista spagnola mette in crisi la sua storia con Roz. Di nuovo però l’istinto del campione permetterà a Santiago di rialzarsi, affrontare le difficoltà e contribuire alla vittoria in Champions League dei Blancos.

Sicuramente non sono due film che brillano per l’originalità della trama e soprattutto per il suo sviluppo che anzi sa marcatamente di già visto e inoltre nei momenti drammatici è fin troppo melenso. Il cast non è però responsabile, anzi nel secondo film c’è pure un bastardissimo Rutger Hauer ad allenare il Real, ma è proprio la sceneggiatura ad essere scialba. I fan del calcio li ricordano però con affetto  per le straordinarie riprese delle partite e delle azioni di gioco, favolosamente plastiche (a volte pure troppe) ed epiche, e per la presenza nel cast di campioni come: Zidane, Beckham, Ronaldo, Raul, Cole, Gerrard e molti altri. Insomma quando la palla gira i due Goal danno il meglio di se. Esiste anche un Goal 3 ma è meglio non parlarne…

L’allenatore nel pallone (1984)

2

Oronzo Canà (Lino Banfi) è un allenatorucolo di San Severo con diverse esperienze in Serie B che sogna di diventare come il suo grande idolo Nils Liedholm allenando una squadra della massima serie. Dopo l’ennesimo esonero della sua carriera la grande occasione arriva dal Commendatore Borlotti, proprietario della Longobarda, una squadra neopromossa nella massima serie ed intenzionata (o almeno così sembra) ad ottenere la salvezza.  Borlotti millanta un calciomercato faraonico con acquisti come Maradona o Platini ma finisce invece per vendere i pezzi migliori della sua squadra. Oronzo è così costretto a cercare nuovi talenti con cui rafforzare la sua rosa recandosi in Brasile. Comincia qui una serie senza fine di gag, prima a Rio de Janeiro dove alla fine Canà arruolerà il fortissimo Aristoteles e poi in Italia dove tra mille figuracce e peripezie l’allenatore otterrà l’agognata salvezza.

Vera pellicola cult della commedia italiana anni 80, L’allenatore nel pallone è considerato uno dei migliori lavori del vulcanico Banfi. Il film mostra con strabordante ironia il peggio ma anche il meglio del mondo del calcio, con i suoi infiniti sotterfugi e rigiri di denaro e le mille contraddizioni, ma anche il genuino entusiasmo di chi ama questo sport. Indimenticabili sono le follie di Canà come lo schema “5-5-5”, il cosiddetto “modulo a farfalla” e pure la partecipazione al film di icone del calcio degli anni 80 come Zico e Graziani e del tanto osannato Liedholm. Semplicemente imperdibile.

Sognando Beckham (2002)

3

Jess è una ragazza indiana che vive a Londra con una grande passione per il calcio e soprattutto per David Beckham. Nonostante il talento che la contraddistingue i suoi genitori sono contrari a lasciarla giocare, vedendo nel suo futuro solo il college ed una carriera da avvocato. Un giorno mentre si allena in un parco viene notata da Jules (Keira Knightley) una calciatrice della squadra locale che la invita ad unirsi al team per un torneo estivo. Jess accetta e non impiega molto a diventare titolare della squadra a suon di vittorie, facendosi amico l’allenatore Joe (Jonathan Rys-Meyers), ex calciatore irlandese. Tra i due nasce una passione che va al di là dell’amicizia ma ciò scatena la gelosia di Jules da tempo innamorata di Joe. La famiglia di Jess poi si mette di traverso alla sua vita da calciatrice. Alla fine però l’amore per questo sport convincerà il padre a lasciarla giocare e Jess riuscirà così ad avverare tutti i suoi sogni compreso vedere il suo idolo Beckham.

Jess deve affrontare il no dei suoi famigliari ad una carriera da calciatrice mentre Jules i desideri della madre di vestirsi in modo più femminile e di trovare marito. Un bel film che parla con intelligenza e leggerezza dell’eterno conflitto tra genitori e figli e della passione per il gioco del calcio.

Il maledetto United (2009)

4

Film biografico su Brian Clough (Michael Sheen) ex calciatore del Middlesbrough ed ex allenatore del Derby County, che per 44 giorni fu l’allenatore del Leeds United, squadra da lui detestata. Clough viene chiamato sostituire Don Revie, diventato CT dell’Inghilterra dopo l’esonero di Alf Ramsey a causa della mancata qualificazione ai mondiali del 1974. Brian odia profondamente il Leeds per via degli arroganti giocatori della rosa, troppo prime donne e poco sportivi, inclini inoltre ad un’eccessiva aggressività in campo e per il tipo di calcio che hanno ereditato dall’altrettanto odiato Revie. Il nuovo allenatore accetta solo per il suo desiderio di vincere sfide impossibili, questa volta pure senza lo storico vice ed amico Peter Taylor. In 44 giorni Clough intende fare dei giocatori del Leeds degli sportivi modello, puliti e leali. Il film mostra anche le debolezze del granitico CT con i suoi problemi di alcolismo e la paura del fallimento.

Monumentale prova recitativa di Michael Sheen, questo film è un maggio ad una figura tanto famosa quanto controversa. Brian Clough, un uomo solo contro tutti, determinato a dimostrare di essere il miglior allenatore del campionato inglese con il pugno di ferro ed una inamovibile idea del calcio. La prova del tempo ha decretato che egli è oggi effettivamente una leggenda in Inghilterra. Un bellissimo film al di là che si ami o meno il calcio.

Fuga per la vittoria (1981)

5

In un campo di concentramento tedesco per prigionieri di guerra, l’ufficiale nazista Von Steiner (Max Von Sydow) riconosce nel recluso capitano John Colby (Michael Caine) un famoso giocatore di calcio inglese, suo rivale quando anch’egli era un calciatore. Von Steiner non ha ancora digerito il fatto che la nazionale tedesca non abbia mai vinto contro la squadra britannica. Propone perciò, un incontro fra una squadra tedesca ed una composta dai prigionieri alleati. La partita si deve svolgere a Parigi, in modo da poter essere sfruttata come propaganda nella Francia occupata dai nazisti. I carcerati all’inizio non intendono acconsentire ma quando la prospettiva della fuga appare all’orizzonte accettano seppur con molti dubbi. I prigionieri dunque, oltre agli allenamenti, si preoccupano anche di organizzare la propria fuga, con l’aiuto dei ribelli francesi. Arrivati a Parigi, finalmente, inizia la partita che si trasformerà però dopo poco in una questione d’onore.

Con un cast che comprende attori famosissimi come Michael Caine, Max Von Sydow e Sylvester Stallone e calciatori leggendari come Pelè, Ardiles, Thorensen, ecc… nel ruolo dei prigionieri, Fuga per la vittoria è diventato in pochissimo tempo un film culto. Non solo per la presenza delle numerose stelle che vi parteciparono, ma soprattutto per la sapiente regia di Houston che confezionò un film senza cali di ritmo e dalle maestose inquadrature di gioco (coreografie affidate a Pelè). La trama è sicuramente impossibile sebbene ispirata alla vera partita della morte, ma il tutto assume la forma di una bella fiaba sul riscatto, la voglia di vincere e l’amore verso uno sport.

Il connubio tra calcio e cinema come avete potuto leggere è duraturo e sicuramente continuerà ancora a lungo, sperando che speriamo nel segno della qualità. Ci sarebbe poi da parlare anche dei film non sul calcio vero e proprio ma sulle tifoserie come i comici Eccezziunale veramente e Tifosi o il drammatico Hooligans, ma questa è un’altra storia. Adesso godiamoci questi tanto discussi mondiali 2014 con il giusto spirito e serenità, ovviamente FORZA AZZURRI!



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