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Godzilla: 60 anni di distruzione e non sentirli

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Mancano ormai meno di due settimane all’uscita del nuovo Godzilla di Gareth Edwards, reboot della leggendaria saga del mostro giapponese iniziata ben 60 anni fa. Per più di mezzo secolo il colossale lucertolone radioattivo è stato protagonista sul grande schermo attraversando vari periodi come accade nelle lunghe carriere di attori o cantanti in carne ed ossa. A volte è stato la minaccia da abbattere, altre ancora invece ha combattuto per difendere la Terra da altri mostri o da crudeli alieni. Icona assoluta del genere Monster Movie è stato partecipe di grandi successi ma anche di terribili tonfi trash. In questo articolo però parleremo delle sue origini, tornando fino al lontano 1954, anno in cui fu partorito dalla mente del regista Ishiro Honda.

Honda prendendo spunto da Il risveglio del dinosauro del 1953 diretto da Eugène Lourié, in cui un dinosauro risvegliato dalle radiazioni atomiche attacca selvaggiamente New York, propone al produttore Tomoyuki Tanaka della Toho di realizzare una versione giapponese di tale film. Visto l’incredibile successo della pellicola di Lourié l’uomo accetta immediatamente  e la casa di produzione stanzia ben 60 milioni di yen (cifra incredibile per l’epoca). Ecco dunque che nasce Gojira (Godzilla, in occidente).

Com’è nato Godzilla

godzillaGodzilla è un dinosauro di una immaginaria specie imparentata al Tirannosauro, sopravvissuta fino ai giorni nostri su alcune isole del pacifico. La creatura però viene mutata dalle radiazioni scaturite dagli esperimenti nucleari americani compiuti proprio in quelle zone. Il rettile raggiunge dimensioni colossali (5o metri ma nella saga arriverà a 100) ed è diventato anfibio, ha guadagnato poi un’immensa forza fisica e la capacità di nutrirsi di energia nucleare, la sua fonte di sostentamento primario, che può utilizzare pure come arma. Infatti tramite una ghiandola collegata al cuore è in grado di generare una reazione nucleare che gli permette di lanciare dalla bocca il suo terribile e devastante raggio al plasma. Tutto questo unito ad una bestiale e irrefrenabile ferocia.

Il mostro emerge dunque dalle acque del Pacifico e come prima tappa in Giappone distrugge un piccolo villaggio di pescatori per poi dirigere la sua fame di caos sulla capitale Tokyo. Il paleontologo Kyohei Yamane insieme alla figlia Emiko ed al giovane ufficiale della marina Ogata indagano fino a scoprire le origini e i poteri della spaventosa creatura. L’esercito è impotente contro la furia della bestia ma quando ogni speranza sembra ormai perduta ecco che entra in scena il brillante scienziato Serizawa, inventore di un’arma dal potenziale indescrivibile: la Oxygen Destroyer. Questa bomba può disintegrare qualsiasi cosa a livello atomico, senza lasciarne traccia. Essa sarà la chiave di volta per porre fine alle razzie del mostruoso dinosauro.

Il successo è immediato, più di 152 milioni di Yen di incassi in patria. Con una trama banalissima ma con un sapiente uso dei mezzi a disposizione del periodo  il film è una perla dell’epoca del bianco e nero. Il mostro era un povero attore costretto a muoversi dentro un costume solo in parte robotizzato di 90 kg, oppure una serie di modellini mossi in stop motion. Il famoso ruggito invece venne realizzato  col riverbero del suono di un contrabbasso unito a quello di una corda da strumento di un’ottava sotto la norma e strofinata con un guanto di cuoio grezzo. Gojira è anche il capostipite di molti generi fantascientifici legati agli esperimenti nucleari.

Soffermandoci su quest’ultimo punto si capisce il vero messaggio che sta dietro alla pellicola: la paura del Giappone del nucleare. Le bombe atomiche avevano messo fine alla sua partecipazione alla Seconda guerra mondiale, non solo lasciando un’infinita scia di morte e riducendo in ginocchio sia economicamente che moralmente un intero paese, ma pure avvelenandolo con le mortali radiazioni, responsabili proprio della nascita del mostro. L’intero film è un’enorme denuncia agli orrori del tragico conflitto ma soprattutto è un monito all’utilizzo delle tecnologie più avanzate in guerra. Emblematico è infatti il finale della pellicola: il dottor Serizawa con l’uso della sua bomba riesce ad uccidere Godzilla in un’ultimo scontro subacqueo, ma decide di lasciarsi morire pure lui sul fondo dell’oceano. Il motivo? Non lasciare a nessuno i segreti della costruzione della Oxygen Destroyer, onde evitare una nuova tragedia come fu per la Bomba Atomica.

Con 28 seguiti ufficiali, una quantità spropositata di remake giapponesi e non (il più famoso è sicuramente Godzilla del 1998 diretto da Roland Emmerich), citazioni e comparsate in cartoni, serie tv, ecc… il Re dei Mostri sembra destinato a continuare a ruggire ancora a lungo. Attendiamo dunque con trepidazione quest nuovo capitolo in uscita il 15 maggio 2014 e nel frattempo ci godiamo come aperitivo l’ultimissimo full trailer, buona visione!



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