Venerdi, 29 marzo 2024 - ORE:01:31

Addio al regista Mazzacurati

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Il Profilo del regista:

Carlo Mazzacurati non è stato solo un regista, ma anche uno sceneggiatore brillante e acuto, possiamo ricordare, uno fra tutti Marrakech Express, di Gabriele Salvatores, per il quale ha vinto anche il premio Solinas.
Carlo Mazzacurati l’ho conosciuto attraverso mia mamma, che da ragazza e quando ero piccola passava intere giornate piovose e fredde a guardare film in tv, soprattutto in cassetta, quando ancora non esistevano i dvd, lo streaming, e andare al cinema era troppo noioso.
Carlo Mazzacurati mi ha accompagnato nella Firenze degli anni 80, nel Brenta e nel Veneto degli anni 90 e nella campagna Toscana di questi anni 0.
Vorrei ricordarlo con 4 film che ho particolarmente a cuore e che sono fra i miei preferiti.

I 4 film scelti dalla nostra autrice:

Notte Italiana (1988) è stato uno dei primi lavori, prodotto da Nanni Moretti e con protagonista Marco Messeri. Mazzacurati narra la storia di strani rigiri istituzionali e speculazioni edilizie. Tutto ambientato tra la nebbia della pianura padana, in un inverno freddo e impietoso. Si aggiudica il nastro d’argento come miglior regista esordiente.

Vesna va veloce (1996) forse il mio preferito. La storia di una giovane cecoslovacca in fuga dal suo paese per avere una vita migliore. Finisce con il fare la prostituta.
Per sopravvivere si espone a ogni tipo di pericoli fino all’incontro con Antonio, interpretato da Antonio Albanese, che per questa interpretazione vince anche il David di Donatello.
Purtroppo nemmeno questa relazione riuscirà a salvarla e la vita, inevitabilmente le si ritorcerà contro.
In questo film appare anche un giovanissmo Stefano Accorsi, prima che tutto iniziasse, prima di Jack Frusciante è uscito dal gruppo.

L’amore ritrovato (2004) qui Stefano Accorsi torna come protagonista di una storia d’amore ambientato nella Toscana degli anni 40, ispirata al Romanzo una relazione di Carlo Cassola.
Due ex fidanzati si incontrano d nuovo dopo anni di separazione, lui è sposato, lei fa l’estetista per sopravvivere, intrecciano una relazione clandestina, si prendono, si respingono, soffrono e alla fine ci si mette di mezzo la guerra.
Il tempo passa e i due si perdono per sempre.
Sullo sfondo i colori prima vivi, poi brulli del litorale toscano.

La giusta distanza (2007) torna Nanni Moretti come produttore e l’ambientazione del nord est italiano.
Mara, maestra giovane e anticonformista arriva in un paesino veneto per insegnare a scuola. Attira gli sguardi di molti, si innamora del meccanico del posto, di origini marocchine Hassan.
Giovanni sta finendo il liceo e scrive su un giornale di cronaca locale, osserva tuto quello che succede nel luogo in cui cresciuto e persino lui subisce il fascino della maestra.
Il tempo scorre tranquillo fino a quando la giovane viene trovata morta, Hassan viene sbrigativamente incolpata e si impicca in carcere.
Il ragazzo, sempre spettatore delle vicende, non riesce a mantenere la giusta distanza” e inizia ad indagare, scoprendo terribili verità.

La prossima primavera uscirà l’ultimo lavoro di Carlo Mazzacurati: “La sedia magica” con protagonisti Isabella Ragonese e Valerio Mastandrea, un affresco della precarietà della vita di oggi.

Concludo con una frase bellissima del film Vesna va veloce, presa da una lettera che la giovane scrive ad un’amica rimasta in Cecoslovacchia:

Quelli che ti vogliono bene vogliono tenerti sempre con sé… E alla fine ti fanno soffrire.
Io invece penso che la malattia e la morte dovrebbero far soffrire… e la misera.



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