Venerdi, 4 ottobre 2024 - ORE:01:52

Sin City – Una donna per cui uccidere: ritorno alla città del peccato

Sin City 2

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Nove anni fa il primo Sin City fu un fulmine a ciel sereno

Robert Rodriguez in coppia con Frank Miller, creatore della graphic novel, avevano riportato fedelmente sul grande schermo l’oscuro, sordido e violento mondo descritto nel fumetto. I punti di forza del film erano la sua incredibile veste grafica B/N dove ogni tanto facevano capolino i colori, sempre dotati di un significato, e la regia votata a rendere omaggio al mondo dell’hard boiled e del noir senza lesinare su scene di brutale violenza, rendendolo un capolavoro grazie al suo stile unico. Ecco, Sin City – Una donna per cui uccidere ha la sua più grande debolezza nella mancanza proprio di quello stile che aveva fatto la fortuna del suo predecessore ma partiamo con ordine dalla trama.

Il film come il suo predecessore è suddiviso in capitoli con differenti protagonisti, che non seguono una linea temporale e dunque sono storie a se stanti.

Le quattro storie sono le seguenti:

Solo un altro sabato sera

1

Marv (Mickey Rourke) si sveglia su una strada circondato dai corpi di alcuni giovani, incapace però di ricordare cosa è accaduto. Una volta riordinati i pezzi del puzzle il gigante può di nuovo scatenare tutta la sua furia.

Quella lunga, brutta notte

gordon

L’invincibile giocatore d’azzardo Johnny (Joseph Gordon-Levitt) si reca a Sin City per sbancarla. Il giovane però sa che i soldi veri si possono fare in un solo posto: al tavolo da poker dello spietato senatore Roark. La partita di Johnny sembra andare oltre però la vittoria del denaro, assumendo i contorni di una specie di vendetta. Il gioco diventa subito pericoloso, perchè  è vero che il ragazzo vince sempre, ma Roark invece non perde mai.

Una donna per cui uccidere

ac

Dwight McCarthy (Josh Brolin) sbanca il lunario facendo l’investigatore privato cercando allo stesso tempo di controllare la “bestia” dentro di lui. La sua vita viene sconvolta però dal ritorno del suo primo amore Ava Lord (Eva Green), donna dalla bellezza divina, che chiede il suo aiuto per sfuggire alle grinfie del suo violento marito e della sua guardia del corpo Manute. Attirato dal canto della sirena, Dwight finisce solo per diventare una delle pedine del piano della crudele Ava. Ferito nel corpo e nell’anima l’uomo scatenerà però la sua personale vendetta.

La grossa sconfitta

alba

Dopo il suicidio di John Hartigan (Bruce Willis), Nancy (Jessica Alba) distrutta dal dolore si è data all’alcol, nel tentativo di anestetizzare quel tormento che non la lascia mai. Il desiderio di vedere morto il senatore Roark, il responsabile di tutto il male che le è capitato, diventa però sempre più forte e insistente fino a quando trasformata dall’odio decide che è il momento che il senatore paghi per ogni male commesso nella sua lurida vita.

Bene, come avete potuto leggere le trame degli episodi sono tutte intriganti e hanno ottimi presupposti, il problema però è come queste trame vengono raccontate. In questo seguito infatti le venature pulp e noir sono state quasi del tutto prosciugate in favore di una preponderante e a volte stucchevole anima trash.

Anima che ben si rivela nelle scene d’azione, molto più numerose rispetto al primo episodio, ma anche qualitativamente inferiori perchè spesso fin troppo esagerate anche per un mondo come quello della città del peccato  (quelle con la ninja Jamie Chung su tutte) ma soprattutto poco coinvolgenti. Troppo Rodriguez da Machete e poco, pochissimo Miller. La sensazione che permane per tutto il film è quella di trovarsi di fronte ad una versione scialba del primo capitolo, una copia decisamente meno inspirata e con veramente poco carattere.

eva green

Non tutto è da buttare però, perchè comunque il film scorre e i suoi 102 minuti passano bene. Note positive sono poi diverse prove attoriali, su tutte quelle di Mickey Rourke, Eva Green e Joseph Gordon Levitt. La maggiore quantità di azione infatti va a braccetto con il personaggio di Marv che resta quello amato nel primo capitolo ma che mena molto di più.

Molto bene anche la Green nel ruolo della perfida vedova nera, un ruolo nel quale mette letteralmente il fisico, dato che sono più le scene che la vedono svestita che con gli abiti addosso. Gordon-Levitt è a mio parere il protagonista dell’episodio più interessante e più “noir”dei quattro. Il ruolo del baro spaccone gli sembra cucito addosso.

lady gaga

Non male anche Josh Brolin che sostituisce Clive Owen nel ruolo di Dwight e il gradito ritorno di Rosario Dawson in quello del boss delle prostitute Gail. Sottotono e poco approfonditi sono invece i personaggi di Nancy ed Hartigan, protagonisti dell’episodio meno interessante e profondo dei quattro. Le prove svogliate di Willis e Alba ne sono la conferma. Il resto del cast svolge bene il proprio compito e tra i molti cameo non possiamo non notare le comparsate di Ray Liotta, Lady Gaga ed il migliore di tutti, Cristopher Lloyd, di ritorno sul grande schermo nei panni di uno strafatto dottore dei bassifondi.

locandinaGiunti a dare un giudizio Sin City – Una donna per cui uccidere può essere valutato in due diverse maniere. Preso come un prodotto a se stante è un film d’azione nella norma con cui passare una piacevole serata con gli amici. Un film più che sufficiente che però non vi lascerà nulla giunti ai titoli di coda. Visto invece come continuazione di un progetto cominciato con il primo capitolo invece l’ultimo lavoro di Rodriguez esce con tutte le ossa rotte perchè qualitativamente è migliorato solo tecnicamente, con una veste grafica migliore in aggiunta di un ottimo 3D. Sceneggiatura e regia invece sono calate drasticamente spogliando questo sequel di quello stile e di quel fascino che aveva fatto la fortuna del suo predecessore, un po’ come è accaduto al secondo 300. Quello che è certo è che se lo standard dovesse essere questo anche per un terzo capitolo personalmente dico “Grazie Robert e Frank ma non abbiamo bisogno di altre copie sbiadite”

 

 

 



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